Cosi l’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), l’Unione medica euro mediterranea (Umem), la Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), il Movimento internazionale Transculturale interprofessionale Uniti per Unire con le 1000 associazioni e comunità aderenti lanciano il loro grido d’allarme e indignazione riguardo la situazione tragica e vergognosa dei migranti in Bosnia nel silenzio e nell’ambiguità dei Governi europei e dello stesso Governo italiano.
Per questo ribadiamo il nostro “No” secco e senza ambiguità ai respingimenti illegittimi sulla rotta balcanica.
Inoltre bisogna coinvolgere tutti i paesi europei ad assumersi la responsabilità comune a favore di una legge d’immigrazione europea nel rispetto dei diritti e doveri, i diritti universali e umani e il rispetto degli accordi bilaterali con i paesi di origine.
Cosi dichiara Foad Aodi, presidente Amsi e UMEM e membro del registro esperti Fnomceo che ringrazia tutti quelli che si stanno mobilitando a favore dei diritti e della libertà dei migranti in Bosnia e nel mondo.