Per Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil necessario «costruire un sistema nuovo di assistenza alle persone fragili e di controllo e monitoraggio delle strutture residenziali assistenziali»
25 giugno ’20 – Costruire un nuovo welfare, partendo dalla riorganizzazione del servizio sanitario a tutti i livelli. Da quello nazionale alla rete territoriale, alle politiche dei servizi sul territorio. «Valorizzando le esperienze innovative e le buone pratiche maturate nei territori e, in particolare, a livello dei singoli Comuni».
A chiederlo sono Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil di Messina attraverso i segretari generali Tanino Santagati, Bruno Zecchetto e Giuseppe De Vardo che hanno scritto al sindaco della Città Metropolitana, ai sindaci dei Comuni Capofila dei Distretti; al Direttore Generale dell’ASP di Messina ed ai Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere.
«Ripensare l’assistenza è diventato ancora più importante oggi, superata la fase emergenziale del coronavirus che ha mietuto tante vittime soprattutto tra i più anziani con ricadute pesanti sul piano economico e sociale».
La richiesta dei sindacati dei pensionati è quella che venga realizzato un report per analizzare i limiti e le inefficienze che si sono riscontrati durante la pandemia, nell’assistenza alle persone anziane, non autosufficienti e disabili.
«Ciò che è accaduto durante la pandemia nelle strutture residenziali per anziani – sottolineano Santagati, Zecchetto e De Vardo – impone una riflessione profonda, per comprendere come le istituzioni deputate ad assistere le persone più fragili, per via della loro età , si siano trasformate in luoghi di coltura ottimale per il virus. Considerare gli anziani come “scarti” è segno di inciviltà e di irresponsabilità , al di là di ogni altra considerazione di ordine etico e morale».